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Autore 2046 di Wong Kar Wai
karmapaolo

Reg.: 14 Mar 2005
Messaggi: 1607
Da: Rovato (BS)
Inviato: 05-05-2006 01:09  
quote:
In data 2006-05-04 22:58, Kobaiashy scrive:
ok, cmq è molto generico



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there is not way to happiness
happiness is the way

Paolo

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Ilaria83

Reg.: 03 Mag 2006
Messaggi: 330
Da: porto torres (SS)
Inviato: 05-05-2006 17:15  
Un film splendido..tecnicamente perfetto,attori strepitosi,su tutti il carismatico Tony Leung..

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 15-12-2006 08:25  
2046 di Wong Kar Wai


2046 inizia dove finisce In the Mood For Love, il giornalista-scrittore Chow (Tony Leung) e la bellissima Su Li Zhien -Maggie Cheung non coronano il loro sogno d’amore, fatto di sguardi e di esitazioni, di silenzi e di recitazioni, e, dopo una magica notte nella camera d’albergo 2046, si disperdono e non si incontreranno mai più. Chow comincia a scrivere un romanzo che è intitolato 2046, anno fantascientifico (anno non scelto a caso, perché rappresenterà il momento in cui Hong Kong passerà nuovamente sotto la giurisdizione cinese) ma anche luogo apparentemente immutabile della mente dove conservare gelosamente il segreto di un Amore interrotto. Chow comincia a ricordare non solo il punto iniziale della sua educazione sentimentale ma anche tutte le donne della sua vita con cui è venuto in contatto e con le quali ha imbastito una relazione. Sono tutte storie destinate a morire, tutte storie di rifiuti e di negazioni, in una sorta di campionario nevrotico in cui il desidero si accompagna alla fuga. La fuga è una caratteristica comune: Chow fugge e spezza il cuore sia della donna della bisca a Singapore (una stupenda Gong Li, con mano guantata di nero) che lo aveva salvato dal vizio del gioco e che porta lo stesso nome del Grande Amore Perduto Su Li Zhen, sia della cortigiana Bai Ling (la famosissima Zhang Ziyi già vista in Hero e La foresta dei pugnali volanti di Zhang Yimou) che vede crescere con il tempo il suo coinvolgimento emotivo. Chow, baffetto alla Clark Gable e modi sinuosi da gentleman mondano, non vuole legarsi ad alcuna donna, determinato a non volere più soffrire per il Mood dell’amore, cinico nell’azzerare le aspettative altrui, spietato nel suo rifugio post coitale nella scrittura e nella sua monade della camera d’albergo 2047. Il coniglio nel cappello di Kar Wai è di creare una progressiva autoanalisi nel personaggio di Tony Leung che ha il corrispettivo visivo nell’alter ego fantascientifico Takuya Kimura (una grande sorpresa). Le stupende visioni futuristiche della Hong Kong del 2046 non sono un corpo estraneo al racconto ma ben si armonizzano con la storia di Chow e della tormentata figlia (Wag Jin Wen) del proprietario dell’Hotel , una superlativa Faye Wong. Chow subisce da quest’ultima donna, che condivide con lui la passione per la scrittura, un rifiuto sorprendente e finirà sposa al suo grande amore giapponese. E’ facile la soluzione dell’enigma: Chow vede materializzarsi davanti ai suoi occhi, stavolta da semplice spettatore, il dramma della sua esistenza. La dolce Faye Wong ha coronato il suo sogno romantico riuscendo nell’impresa fallita anni prima dal nostro cinico scrittore di racconti porno. Chow continua a spezzare cuori e ad uccidere l’Amore con performance ginniche di tutto rispetto ma che lo svuotano dal punto di vista caratteriale. Ogni volta dopo il sesso consumato come un cliché, ritorna da solo nella sua 2047 che è sempre comunque un luogo accanto alla 2046, ma NON E’ la camera 2046. Il mistero del film è tutto qui, in questo non esserci, o meglio come dichiara il protagonista, nell’arrivarci troppo presto o nell’arrivarci troppo tardi.

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 15-12-2006 08:26  
La conferma tragica l’abbiamo nel suo patetico ritorno a Singapore (come nella fuga di tanti anni prima alla ricerca del Grande Caldo) dove non solo è dimenticato da una ballerina che aveva intessuto una relazione con lui, ma è anche schiacciato dalla consapevolezza che la Vedova Nera Gong Li non è altro che la proiezione di un amore abortito e sotterrato malamente, che tende a essere riesumato ad ogni incontro, ma che gli ha tolto per sempre la libertà d’amare senza remore e senza condizioni. E’ quindi naturale che in questo treno in corsa verso il 2046, il suo alter ego crolli davanti al rifiuto della replicante (che guarda caso è interpretata sempre da Faye Wong): l’Amore è perduto per sempre, anche i ricordi sono bagnati dal pianto e il 2046 diventa un luogo di tortura e di rimpianto. Nessuno ne è mai tornato indietro, perché tutti hanno ascoltato il canto delle sirene di un passato glorioso e immortale e vi si sono persi. Tony Leung-Takuya Rimura svela l’inganno di non essere stato mai amato dalla persona che lui aveva veramente amato, l’artificiosità di una vita in cui si beve, si dorme, si scopa e si crede di dimenticare tutto, in cui il tempo diventa tiranno perchè è iniziato il countdown e siamo ognuno il passatempo dell’altro, aridamente, meccanicamente. Se vuoi un futuro devi andarlo a cercare, ma lo smacco più grande è salire verso il cielo e non trovarci niente. Cosa è rimasto Chow? Cosa rimane? Tutti questi momenti andranno perduti, come lacrime nella pioggia….a maggiore ragione le vigilie di Natale (zone 1224 1225) emblema del Grande Freddo.
La cura del particolare, le scene al rallentatore, la lentezza ipnotica tutto è studiato per fotografare e fissare l’attimo, per svelare l’immutabile nello scorrere frenetico degli avvenimenti.
Forse il punto di non ritorno è la morte, la interruzione del volo del colibrì, la totale tabula rasa di sensazioni ricordi, la parola the end alla fine di un romanzo di fantascienza.
In The Mood for Love aveva rappresentato La Dolce Vita degli anni 60 a Hong Kong, con le ingenuità adolescenziali e gli impeti passionali di “When you are young”, con la musica delle vecchie radio che tendeva a ricreare un’atmosfera, un luogo dell’anima, un modo di vestire e di muoversi, di parlare.
2046 è la presa di coscienza, matura e cinica, della corrosione da parte del tempo non solo delle persone (cambiate, diverse, su altre lunghezze d’onda) ma anche dei ricordi che attraverso il contrasto con un presente non all’altezza delle aspirazioni, cercano rifugio in una proiezione futura (il luogo dell’intuizione artistica?) dove l’attimo è fotografato per l’eternità. Qui la musica è di tipo impressionista e cerca di rispecchiare la catastrofe psicocosmica dell’Amore: ecco quindi il Melodramma di Bellini e della sua Casta Diva, ecco l’omaggio a Finalmente Domenica di Truffaut con la musica fi Georges Delerue “Julien e Barbara”, ecco l’incursione poliedrica nel mambo “Siboney” di Xavier Cugat e perfino un tributo al compositore di Kieslowski, Zibgniew Preisner con la musica di “Non Uccidere”. Il treno attraversa scenari fantascientifici trasportando un uomo che ama una bambola replicante che è distante anni luce dal suo spazio mentale, come se alla fine della ricerca quel burattino inanimato fosse la proiezione della aridità del DonGiovanni (o del Casanova felliniano). Quello che rimane all’ alter ego dello scrittore, è un segreto che nel momento in cui è svelato, viene contaminato dal virus del tempo e diventa occasione di errori e debolezze, di perdita della purezza e dell’incanto. La replicante pensa a qualcun altro, al sogno dell’unicorno, una memoria ai confini con la pre esistenza, forse più semplicemente non lo ama, il segreto è depositato in un microchip dirottato rapidamente nella cartella cestino. Il grande freddo avvolge lo scompartimento, ma questo tipo di riscaldamento è artificiale. Il treno corre a velocità supersoniche verso i luoghi intatti di un sentimento non ancora corrotto dalle contingenze, dove un’ora è uguale a 1000 ore. Ma il treno dei desideri, nei nostri pensieri all’incontrario và.
GIA' PUBBLICATO QUI
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True love waits...

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 18-12-2006 19:26  
LA SOTTILE LINEA BIANCA- AFTERHOURS


Ora che sei vera
sai la verità
siamo vivi per usarci

usa l'amore
su di te muore
usa il sapore
su di te muore
usami amore
usami o muori

sarai sempre sola
ora che mi hai
e che il pianto tuo incendia

bianco calore
scalda il mio amore
bianco calore
sfondami il cuore
bianco il mio dio
ciò che è mio è tuo

saprai sola
sporca sposa
sarà sul tuo grembo
rabbia e lava
come

bianco calore
ua il mio amore
bianco il calore
sfondami il cuore
bianco calore
usa il mio amore
bianco il mio dio
ciò che è mio è tuo

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